La gloria del Santo
LA GLORIA DEL SANTO. CULTO E IMMAGINE DI SAN GEMINIANO A MODENA DAL MEDIOEVO ALL’OTTOCENTO
12 settembre 2014-14 giugno 2015
a cura di Giovanna Caselgrandi, Francesca Fontana, Simona Roversi
In occasione del Festivalfilosofia 2014, sul tema della Gloria, i Musei del Duomo danno vita ad un nuovo allestimento che spieghi ed illustri, mediante un’attenta selezione delle opere da esporre, il concetto di Gloria cristiana, con una evidente attenzione rivolta alla figura e all’opera di San Geminiano, patrono della città.
Saranno esposti insieme l’altare portatile (sec. XII), la statua in rame di G. Paruoli (sec. XIV), un tempo collocata sul protiro della Porta Regia, il calice (sec. XV) a lui dedicato ed il pastorale (sec. XVI) con la sua effigie. A questi si unirà un’opera pittorica seicentesca conservata nella Cappella del Palazzo Vescovile raffigurante La Madonna col bambino in gloria e i santi Sebastiano e Geminiano (copia della ‘Madonna di San Sebastiano’ di Correggio, ora a Dresda).
Inoltre si provvederà a mostrare, per la prima volta, il corredo del Santo risalente al XII secolo (costituito da due piccole croci, un anello e un gruppo di monete) rinvenuto nella sua tomba in occasione della più recente ricognizione (1955). Sarà affiancato da due importanti codici dell’Archivio Capitolare: l’Evangelistario (cod. O.IV.1), realizzato probabilmente nel 1106, proprio in occasione della traslazione della sepoltura di Geminiano entro la cripta del nuovo Duomo, e la Historia fundationis cathedralis Mutinensis. Relatio de innovatione ecclesie Sancti Geminiani ac de translatione eius beatissimi corporis (cod. O.II.11) che racconta le fasi salienti della costruzione della Cattedrale e nelle cui miniature sono raffigurati, fra gli altri, l’architetto Lanfranco, costruttore del Duomo, e la contessa Matilde di Canossa.
Il percorso di visita troverà il suo completamento nella collocazione di nuovi pannelli esplicativi anche nella seconda sala in cui sono esposte opere e manufatti risalenti ad un periodo compreso tra il XVI ed il XIX secolo attestando, in tal modo, la continuità di culto e di devozione nei confronti del Patrono da parte della sua città anche in epoca più recente.