Conferenza e presentazione libro “Corpi celesti”
Domenica 15 maggio ore 16:30
Presso Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra
Via Marconi 3, Nonantola (MO)
CORPI CELESTI
Conferenza e presentazione del libro di Giovanna Caselgrandi, Francesca Fontana, Diana Marchi
In collaborazione con Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra
Questo libro è dedicato ai morti e alla loro memoria. Le reliquie, infatti, come rivela anche il loro stesso etimo derivante dal verbo latino relinquo, ossia lascio, sono ciò che rimane del corpo dopo la morte. La loro venerazione risale al culto atavico degli antenati, basato sulla convinzione di una vita ulteriore e sulla continuità di azione del defunto. Esse, pertanto, possono considerarsi il più antico oggetto dotato di rilevanza antropologica prima ancora dell’immagine, della parola e della scrittura.
Già l’antichità classica mostra grande attenzione al culto dei defunti mediante l’erezione di tombe sontuose dotate di ricchi corredi e attraverso cerimonie e banchetti funebri, ma è il pensiero cristiano a portare una vera rivoluzione culturale prospettando l’eternità non solo dell’anima, ma anche del corpo: nel giorno finale, tutte le persone tornano ad essere quell’unica ed irripetibile unione di una determinata anima con un determinato corpo. In particolare sono oggetto di una attenzione speciale le reliquie di corpi di santi e di martiri che, in virtù della loro “omologazione” a Cristo, possiedono una straordinaria capacità di effondere salvezza, salute, grazia e miracoli a coloro che le onorano.
Si spiega così il bisogno di fare memoria della loro sepoltura, di erigere chiese sulle loro tombe e di custodire i loro amabili resti dentro preziosi contenitori, detti reliquiari, fin dalla prima diffusione del Cristianesimo. Soprattutto in età medievale questo culto conosce una straordinaria fioritura divenendo motore liturgico, politico, giuridico e pubblico capace di unire Europa ed Oriente. Si realizzano straordinari manufatti caratterizzati dall’impiego delle materie più pregiate. Spesso essi sono parte di tesori posseduti da chiese, abbazie e cattedrali per rendere lode a Dio e per mostrare una traccia della sua bellezza ai fedeli che li osservano durante le celebrazioni.
Così è anche per il Duomo di Modena e l’Abbazia di Nonantola che custodiscono sacre spoglie entro preziosi reliquiari fin dal tempo della loro fondazione: questi sacri resti sono parte fondamentale della loro storia e della loro identità.